sabato 16 febbraio 2008

FINI: il congresso d'autunno sancirà lo scioglimento di AN




"In autunno si terra' il congresso di An e li' stabiliremo le tappe e le regole che porteranno a un soggetto unico. Lo scioglimento di An passera' da quel congresso d'autunno". Gianfranco Fini anticipa in un'intervista a Libero la fine di Alleanza nazionale e la confluenza nel Popolo delle Libertà. "Ovviamente - dice il leader di An - la stessa cosa dovrà farla anche Forza Italia".
"Col Popolo della Liberta' si apre una nuova stagione - sottolinea Fini - sia a livello nazionale, sia locale, visto che ci presenteremo uniti anche alle amministrative". Quanto alla scelta di Pier Ferdinando Casini, Fini dice che gli dispiace se andrà da solo. "Pero' il mio amico Pier - fa presente - non può pretendere di far parte di una coalizione senza partecipare al progetto per cui e' nata. L'alleanza con la Lega è un fatto a sé, per la tipicità del suo essere movimento territoriale. L'Udc non è nella stessa condizione".
Nell' intervista Gianfranco Fini affronta, tra l'altro, il nodo dei temi etici nel dibattito politico e dice che "l'aborto è una questione ineludibile per la politica, anche perché richiama temi collegati alla difesa della vita e della morte. Però, non lo nego - aggiunge - sono rimasto spiazzato dalla decisione di Ferrara di metter su una lista il cui unico tema è appunto l'aborto. Sia chiaro: io sono contro l'aborto e per la difesa della vita, cosi' come ritengo che la 194 sia da applicare nella sua interezza, soprattutto nella fase della prevenzione. Pero' una lista sull' aborto...".
Non c'e' motivo, spiega Fini, di ricalcare il percorso tracciato dall'accordo tra Pd e Idv, con Di Pietro che presenta il proprio simbolo e poi si impegna a fare il gruppo unico in Parlamento. "Francamente -dice Fini- non vedo la ragione dell'operazione. Veltroni ha fatto l'accordo con l'Italia dei valori perche' spera di agganciare il dipietrismo, cioe' quel miscuglio di antipolitica e giustizialismo che l'ex pm rappresenta assieme a Grillo. E comunque non vedo neanche il perche' dovremmo ripetere l'errore di Veltroni. Lui aveva detto che sarebbe andato da solo e invece ha stretto un accordo con Di Pietro. Lasciamo che sia il solo a contraddirsi".
Qualche mese fa i rapporti con Berlusconi sembravano volgere al peggio. Poi e' cambiato qualcosa. "E' cambiato -risponde Fini- il patto politico. Ero e sono contrario a confluire in un partito deciso unilateralmente da Berlusconi, della serie: prendere o lasciare. Cosi' non e': tutto quello che stiamo costruendo e che costruiremo fa parte di un progetto condiviso assieme. Il Popolo delle liberta' che stiamo proponendo agli italiani non nasce a San Babila, sul predellino o ai gazebo: nascera' nell'urna il 13 e 14 aprile".
Veltroni ha anticipato nei giorni scorsi la disponibilita' a concedere all'opposizione la presidenza di un ramo del Parlamento, di alcune commissioni di vigilanza e un patto di consultazione. Sarà cosi' anche per il Pdl? "Penso proprio di si'. Ovviamente, non nascondiamoci, dipendera' anche dall'atteggiamento dell'opposizione in campagna elettorale o subito dopo. Se i toni rimarranno questi -conclude Fini- non vedo cosa ostacoli una decisione simile".

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