domenica 28 settembre 2008

Nuovo slancio alla politica regionale con CANTIERE ABRUZZO



"Soddisfazione per l'incontro aperto che Cantiere Abruzzo, il laboratorio di idee finalizzato a dare un nuovo slancio alla politica regionale, ha tenuto oggi a Pescara" è stata espressa da Fabrizio Di Stefano. "La disponibilità dimostrata da autorevoli docenti universitari ed esponenti del mondo imprenditoriale a partecipare a un progetto di crescita del nostro territorio - ha sottolineato il senatore del Pdl - testimonia una volta di più come la nostra iniziativa abbia colto nel segno e come, anche successivamente al momento elettorale, vada necessariamente mantenuto aperto e soprattutto vivo un luogo di confronto tra politica e società abruzzese". Tra gli interventi, quello del professor Prof. Gaetano Bonetta, ordinario di Pedagogia Generale e preside della facoltà di scienze della formazione dell'università di Chieti, che ha messo l'accento sull'importanza strategica di una "nuova identità della formazione professionale come elemento cardine per il futuro della nostra regione".
Di federalismo regionale e fiscale si è occupato invece il prof. Romno Orrù, docente di diritto pubblico all'università di Teramo, che ha sottolineato la necessità di "dare agilità alla macchina pubblica in un sistema in cui il merito torni ad essere protagonista".
Il prof. Ferdinando Romano, ordinario alla Sapienza di Roma, ha messo in evidenza "il coraggio di fare riforme vere della sanità, senza fermarsi - come nel piano sanitario regionale - a iniziative di mera immagine. Quel che occorre è una Asl unica territoriale con l'aziendalizzazione delle strutture ospedaliere attraverso multipresidi o presidi unici, una più efficiente politica di controllo sulla spesa e di responsabilizzazione dei manager. Chi sbaglia - ha concluso - deve andare a casa". Sulla stessa linea d'onda l'avv. Massimo Cirulli che, "per ridurre gli sprechi e migliorare la qualità dei servizi ha proposto un ambito unico per il sistema integrato delle acque con una progressiva integrazione con il ciclo integrato dei rifiuti e delle società di gestione".
"Le imprese sono in ginocchio e il sistema energetico e infastrutturale è troppo rudimentale - ha fatto presente Gennaro Strever, presidente regionale dell'Ance - per favorire l'insediamento di aziende tecnologicamente avanzate".
"Per affrontare una situazione grave come quella che sta attraversando l'Abruzzo non occorrono libri dei sogni ma programmi concentri e rispetto delle regole, da parte dei politici ma anche degli imprenditori" ha detto Fabio Spinosa Pingue, presidente dei giovani imprenditori.
L'economista Piero Carducci si è soffermato sulla necessità di reperire risorse europee per l'innovazione ha concentrato il proprio intervento. "Il problema di fondo dell'Abruzzo - ha detto Carducci - è la minore produttività della nostra regione rispetto alle altre e tale sfida si può vincere solo innovando e risparmiando risorse al tempo stesso".
Lorenzo Di Flamminio, vice presidente della Compagnia delle Opere, ha sottolineato l'importanza "dello sviluppo dell'impresa sociale e del no profit attraverso il criterio della sussidiarietà, metodo per una democrazione migliore. "A tal riguardo la Regione deve fare molti passi in avanti rispetto al recente passato".
Nel corso del dibattito sono intervenuti, tra gli altri, Stefano Falmini, Primario di Ortopedia presso l'Ospedale di L'Aquila, Anna Maria Lanci, presidente regionale della Confcooperative, Giuseppe D'Amico, direttore regionale di Confindustria, e Patrizio Schiazza, presidente regionale dell'associazione ambientalista Ambiente e/è Vita.
Nei prossimi giorni Cantiere Abruzzo tornerà ad affrontare altri temi nei previsti incontri con il mondo della cultura e del volontariato.

giovedì 18 settembre 2008

CARLA MANNETTI ”Il futuro della Sanatrix è seriamente a rischio”



“La chiusura del reparto di Ginecologia ed Ostetricia, il mancato pagamento degli stipendi …… sono tutti elementi che chiaramente confermano quanto denunciato ieri in conferenza stampa dall’UGL di L’Aquila e cioè che il futuro della clinica aquilana Sanatrix è seriamente a rischio”. è quanto ha dichiarato Carla Mannetti Presidente del Circolo Progetto L’Aquila PDL.
“La cosa veramente sconcertante è l’ambiguità che ruota intorno a questa vicenda. Non si comprende, infatti, che cosa si nasconde dietro l’atteggiamento superficiale e scarsamente risolutivo delle Istituzioni locali, ma ancor più grave è la presa in giro nei confronti dei lavoratori.”
“E’ ora di finirla con i tavoli che non portano a nulla se non a perdita di tempo ” -continua Carla Mannetti- “ E’ di ora di passare dalle parole ai fatti, senza indugi e menzogne.”
“Marzetti è venuto allo scoperto con le dichiarazioni riportate ieri dagli organi di stampa,- conclude Carla Mannetti- sarebbe interessante conoscere anche la posizione di Stefania Pezzopane, Massimo Cialente e non da ultimo Enrico Paolini”

mercoledì 10 settembre 2008

SANATRIX: "CIRCOLO PROGETTO L'AQUILA",SERVE RISPOSTA CONCRETA


“Sono passati circa due anni da quando è stato lanciato dal nostro circolo il primo allarme sulla vicenda Sanatrix e la situazione purtroppo è notevolmente peggiorata –afferma Carla Mannetti Presidente del Circolo Progetto L’Aquila - La Pezzopane che sembrava essere la chiave di svolta per la risoluzione della vertenza, ad oggi non è riuscita a concludere nulla, stesso dicasi per il Sindaco Massimo Cialente e per il manager Marzetti.”
“La solita politica delle chiacchiere che continua a mortificare la nostra città, soprattutto perché nella maggior parte dei casi non si ha il coraggio di dire le cose come stanno. La battaglia sulla Sanatrix- continua Carla Mannetti del PDL_ è stata condivisa formalmente da tutte le forze politiche, ma ad oggi soluzioni non se ne vedono. E le risposte le possono dare coloro che governano gli enti locali, la Regione e la ASL. La ginecologia in Ospedale è al collasso però non si interviene pur avendone la possibilità. Questo atteggiamento attendista e scarsamente risolutivo è veramente preoccupante perché non porterà alla risoluzione della vertenza. E’ ora di finirla con i tavoli e le conferenze stampa, sarebbe meglio tacere e parlare alla città solo per dare risposte concrete ai problemi.”

giovedì 4 settembre 2008

SONDAGGIO CRESPI RICERCHE (ICR): BERLUSCONI AL 62% DI FUDUCIA (+4%), GOVERNO AL 56,5% (+3,5%)


Dopo una flessione registrata all'inizio di agosto Berlusconi ha capitalizzato sostanzialmente tre eventi: l'immondizia di Napoli, l'affaire Alitalia e l'accordo con la Libia. Il risultato del 62% rappresenta la punta più elevata del consenso rilevato da ICR e si posiziona addirittura la di sopra dei già importanti risultati ottenuti da Berlusconi durante la luna di miele. Dei tre capitoli iscritti in questo bilancio positivo l'accordo con la Libia è quello che pesa di meno, mentre l'emergenza Napoli che non aveva portato risultati immediati, forse per una imperfetta gestione della comunicazione troppo vicina al momento delle vacanze, ora ha dato i suoi frutti.
Ma è la questione Alitalia ad avere un valore enorme in termini simbolici, non tanto per le modalità con cui la vicenda è stata affrontata, che ha creato molte polemiche e non solo nel nostro Paese, ma per il fatto che, come ho già avuto modo di dire in campagna elettorale, qui si giocava l'"onore" del Premier, la sua credibilità, perché la cordata di imprenditori italiani c'è, si è manifestata e tra le altre cose è capeggiata da un uomo simbolo dell'imprenditoria dalemiana che lo stesso ebbe a definire capitano coraggioso quando per poco più di un boccone di pane si è preso Telecom.
Questo elemento consente a Barlusconi di potersi rappresentare come uno che mantiene le promesse mettendo al suo arco delle frecce che difficilmente potranno essere evitate da chi pensava che il problema napoletano non fosse risolvibile in breve tempo e che la cordata di imprenditori non esistesse. D'altronde Berlusconi è stato per un'intera legislatura dal 2001 al 2006 a Palazzo Chigi disseminando quell'esperienza di errori che gli sono costati una sonora sconfitta alle Europee, alle Regionali e anche se di misura alle Politiche. L'uomo ha imparato ed in questa legislatura sta riuscendo almeno in termini di comunicazione sicuramente meglio che in passato.
Il 62% di fiducia che è un dato che negli ultimi vent'anni non è stato attribuito a nessun premier rappresenta però un'insidia nella capacità di dare un reale sollievo all'economia delle famiglie assediate dall'aumento di prezzi e tariffe, dalla diminuzione del potere d'acquisto del denaro e dall'ombra di una recessione che appare inevitabile e ampiamente annunciata dal suo Ministro Tremonti.
Quindi appurato che è un uomo che rispetta gli impegni, sottrattosi dall'assedio della Magistratura e non avendo più necessità di fare forzature con leggi ad personam, si trova costretto a mantenere non solo la promessa di riforme e cambiamento, ma soprattutto a ridare respiro all'economia. Per fare le riforme i numeri non gli mancano, mentre i numeri sull'economia non dipendono solo dalle sue scelte e da quelle del suo governo, ma sarà comunque lui a pagarne il conto. Certo che erano in pochi a prevedere che alla ripresa settembrina Berlusconi avesse nel paniere un risultato politico di consenso di tale dimensione.
Le cariche istituzionali - Stabile con il 57% il Presidente della Repubblica che ha ormai ceduto lo scettro del primato a Berlusconi, stabile anche il Presidente del Senato, Renato Schifani, con il 49%, e sostanzialmente stabile è anche Fini, Presidente della Camera, che cede solo un punto.
I Ministri - Come prova che questo è il governo di Silvio Berlusconi che ne è il motore e l'ispiratore e che ne raccoglie quindi il massimo vantaggio sia sul piano del consenso politico che personale, il quadro dei Ministri pur mantenendosi positivo non rileva grandi spostamenti: il Ministro che guadagna maggiore consenso è Maria Stella Gelmini (+3 punti) grazie alle sue trovate pubblicitarie e alla sua operazione nostalgia, poi La Russa che guadagna due punti, gli altri si discostano di un punto, a parte Prestigiacomo e Frattini che ne perdono due. Ma su 21 Ministri ben nove godono di una fiducia maggiore del 50%, quattro perdono consenso, sette ne guadagnano e dieci sono stabili. In termini di classifica il Ministro più amato con il 57% rimane Giulio Tremonti a cui seguono, Maroni, Frattini, Brunetta e Sacconi.
Le intenzioni di voto - L'effetto Berlusconi si ritrova ovviamente nelle intenzioni di voto: infatti il Popolo della Libertà raggiunge uno dei suoi massimi con il 42%, stabili Lega ed MPA, rispettivamente al 9% ed all'1,5%. La coalizione si attesta quindi al 52,5% determinando una distacco da quella di Veltroni di 16,5 punti, il più alto registrato fino ad oggi.
Il Partito Democratico segna una grande difficoltà attestandosi al 28%, il risultato più basso dalle scorse politiche, contrariamente al suo alleato Di Pietro che con il suo 8% ha guadagnato quasi 4 punti, anche se questa erosione del PD produce per la coalizione un saldo inferiore alle politiche.
L'UDC è al 4%, più cresce Berlusconi e più si comprime, La Destra di Storace non sembra patire del conflitto con la Santanchè e ottiene più del 2%, tutta la Sinistra antagonista si attesta al 3,5%, i Socialisti si attestano all'1% non avendo ottenuto vantaggi dal cambio di segreteria.

Luigi Crespi