giovedì 29 novembre 2007

FINI HA RAGIONE!!! LA BASE E' CON LUI


Il sondaggio lanciato dal nostro blog e' andato oltre ogni aspettativa. I risultati sono stati estremamente positivi: alla domanda: AN non si scioglie. Condividi la posizione del nostro Presidente Gianfranco Fini? Il 92% dei partecipanti al sondaggio (235 votanti) hanno risposto si. I fatti dimostrano che tale giudizio e' diffuso tra tutta la nostra base, orgogliosa di appartenere ad un partito vero ed autentico.



Il quotidiano il tempo sul suo sito www.iltempo.it ha attivato da ieri sera un sondaggio: approvi la linea di AN? Invito tutti gli amici a votare.


Quelli che... il Cav ha sempre ragione (di Conan)


Corsivo di Conan
Dal Secolo d'Italia di giovedì 29 novembre 2007


Si sa che lo zelo eccessivo può giocare brutti scherzi, ma siamo ugualmente solidali con i tanti apologeti della "genialità berlusconiana" che avevano speso fiumi di inchiostro e di parole per spiegare e magnificare la "portata storica" dello scioglimento di Forza Italia e della conseguente nascita del partito del Popolo delle Libertà. Oggi che hanno appreso di non aver capito nulla, perchè il Cavaliere ha deciso che Forza Italia non si scioglie più e che il Pdl sarà una rete o una confederazione o una federazione o un polo di aggregazione o chissà che altro, i solerti laudatores di casa ad Arcore meritano la nostra piena solidarietà. Perchè costringerli a queste figure meschine? Non se lo meritano! Comunque, siccome sono davvero bravi e bene informati, confidiamo sulla loro miracolosa e fideistica capacità di analisi. Poco importa se la montagna di San Babila ha partorito il topolino e se nessuno ci capisce più nulla della nuova (?) creatura politica, nemmeno loro. Siamo certi che già da domani ci spiegheranno perchè è An a non capire. A prescindere, avrebbe detto Totò. Ma lui almeno faceva ridere....


MARTEDI' 27 NOVEMBRE 2007


AN PROGETTO L’AQUILA : “ALLARME PIAZZA D’ARMI.
A RISCHIO LA MANIFESTAZIONE CORRI SALTA E LANCIA”

La manifestazione Corri Salta e Lancia, che nell’anno 2008 dovrebbe celebrare la sua nona edizione, è seriamente a rischio.” E’ quanto hanno dichiarato Carla Mannetti Presidente del Circolo di Alleanza Nazionale Progetto L’Aquila e Marco Zappavigna componente del Direttivo del Circolo.

“Oramai è un fatto acclarato che a L’Aquila è una vera e propria impresa praticare l’atletica leggera nel campo di Piazza D’Armi, che è sempre stato un punto di riferimento per la città. Le condizioni sono disastrose: radici di alberi che hanno divelto il fondo della pista, cani randagi, spogliatoi inaccessibili. Le società sportive, nonostante tutto, proseguono il loro lavoro ottenendo anche buoni risultati a livello agonistico e l’attività promozionale viene portata avanti a fatica. Oggi- continuano gli esponenti del Circolo di AN- la situazione è seriamente a rischio perché non si sono ancora programmati da parte delle Istituzioni interessate interventi di ordinaria manutenzione.

La manifestazione Corri salta e lancia, organizzata dall’Atletica L’Aquila da circa otto anni per i bambini della scuola elementare e per di più presa a modello in tutta Italia, rischia di non poter svolgere la sua nona edizione.”

“Il Sindaco Cialente nei giorni scorsi aveva riconosciuto che l’attuale carenza di strutture pone in difficoltà tutte le società sportive,rappresentando nel contempo la volontà di perseguire la realizzazione della cittadella dello sport nell’impianto di Centi Colella ( e che fine farà Piazza D’Armi ? ), ma nell’attuale presente è compito di tutti tutelare la pratica dello sport e consentire alle società sportive di svolgere serenamente la loro attività”

“Ed allora- concludono Mannetti e Zappavigna- è opportuno intervenire tempestivamente con interventi risolutivi sul campo di Piazza D’Armi e sostenere con forza la realizzazione della nona edizione di Corri, salta e lancia; è un dovere di tutti, maggioranza e opposizione, soprattutto per i nostri figli che dalla pratica sportiva possono trarne solo vantaggi.”




martedì 20 novembre 2007

NOI NON ABBIAMO PAURA ! FORZA PRESIDENTE

FINI, AN NON SI SCIOGLIE E CONTINUERA' A LAVORARE PER MANDARE A CASA PRODI

Ci confronteremo con il nuovo partito di Berlusconi per costruire alternativa a sinistra in sintonia con il popolo del centrodestra

"Alleanza nazionale non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi, cui fa gli auguri e con cui si confronterà in Parlamento e nel paese per mandare a casa Prodi e costruire una alternativa alle sinistre. Anche in assenza di vincoli di coalizione, An lavorerà per definire un progetto che sui temi della legalità, dello sviluppo economico, della giustizia sociale, delle riforme sia in sintonia con l'interesse nazionale e con le aspettative del popolo di centrodestra". E' quanto dichiara il presidente di An, Gianfranco Fini, dopo la conferenza stampa di Silvio Berlusconi in cui ha annunciato la nascita di un nuovo partito.
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AGI (POL) - 20/11/2007 - 12.46.00
AN: FINI, POLITICA MIOPE, NON C'E' SOLO BAGARRE O PROPAGANDA = (AGI) - Roma, 20 nov. - "Mi auguro che anche altri abbiano la consapevolezza che la politica non puo' essere soltanto l'avvenente discussione sulla legge elettorale o il perenne conflitto tra maggioranza e opposizione. Si puo' rimanere nel confronto politico in superficie, dando corso a una politica fatta di tanta propaganda, ma occorre tentare anche di elaborare una politica che sia analisi". Il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, presentando l'ultimo progetto promosso dalla fondazione Farefuturo 'Fare Italia nel mondo', e riferendosi alle polemiche delle ultime ore, ha osservato che "la politica oggi e' presa da una sorta di quotidiana giostra. Ma se ci si limita tutti a schermaglie e a questioni attinenti esclusivamente al quotidiano, si dimentica che il compito di una classe dirigente e' quella di fornire risposte a questioni che bussano alla nostra porta: penso per esempio a cio' che sta accadendo in Kosovo, dove il voto di domenica puo' avere conseguenze esplosive, con il conseguente rischio di incendiare nuovamente l'area dei balcani. E su questo non e' stato dedicato neanche un dibattito". Fini sostiene che "in un momento in cui il mondo corre, la politica e' in tutt'altra faccende affaccendata. E non lo dico solo in riferimento a quanto e' accaduto nelle ultime 48 ore, lo avrei detto comunque, ma non c'e' ombra di dubbio che quanto sta accadendo oggi e' segno di una miopia complessiva". Per questo il leader di An assicura che che "la destra italiana continuera' ad elaborare analisi, strategie e approcci diversi", anche perche' "se abbiamo l'ambizione di contribuire ad una politica che dia una risposta alla disaffezione di molti cittadini nei confronti delle nostre istituzioni, non abbiamo che una strada: quella di elevare l'asticella del confronto politico al di sopra della bagarre fine a se stessa". (AGI) Alf 201253 NOV 07 NNN

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui. (Ezra Pound)


UN PROGETTO GIÀ SCRITTO DA UN PEZZO (dal Secolo d'Italia del 20.11.2007)

Carla Conti

ll travolgente week-end di Silvio Berlusconi rischia di restare incardinato nell’immaginario del popolo del centrodestra attraverso la lettura che ne ha dato Vittorio Feltri, con quel misto di populismo e furbizia che rappresenta in simmetria quasi assoluta la versione “di destra” dell’antipolitica di Beppe Grillo. Per celebrare l’evento ieri Libero è addirittura uscito in edizione straordinaria, con una prima pagina tutta celeste e la foto formato poster del cavaliere che abbraccia se stesso. La versione che viene fornita al lettore sulle cause del terremoto in corso è semplicistica e consolatoria al tempo stesso: la politica non c’entra, Fini si è irritato per gli attacchi personali di “Striscia la notizia”, ha dato mandato ai suoi di fischiare Fabrizio Cicchitto al convegno di Assisi organizzato da Gasparri e La Russa, Cicchitto se l’è presa e «dai battibecchi si è passati in un amen ai vaffa, con la speranza di un ripensamento e aggiustamento della crisi ridotta al lumicino».

Insomma, la fine della Cdl descritta come una rissa al pranzo di Natale, dove lo zio scemo dice una parola di troppo, il cognato replica per le rime e alla fine si torna a casa giurando: mai più in famiglia, l’anno prossimo si va in crociera e chissenefrega di nonni e bambini. In realtà il piano B di Berlusconi è stato elaborato e pazientemente tessuto da prima che da fattori personalistici e comunque casuali.

La prima cosa da fare è sottrarsi a questo gioco al ribasso. È un immiserimento della politica che fa torto alla dignità dei leader del centrodestra – nessuno escluso – dipingendoli come politicanti di serie B, che fanno e disfano progetti specchiandosi nei sentimenti poco nobili dell’ira, della vendetta o della gelosia. Ma è anche un’offesa all’elettorato della Cdl, trattato alla stregua di un popolo bue da travasare da un contenitore politico all’altro non sulla base di un progetto ma di un “vaffa” all’alleato scomodo o alla formula che ha stufato.

Silvio Berlusconi, con l’annuncio della nascita del nuovo partito, ha formalizzato un’idea che coltivava forse fin dal dopo elezioni, sicuramente dalla campagna referendaria. È un’idea che nasce dalla evidente necessità di inventarsi una “second life”, una seconda vita, per traghettarsi nella nuova era del Partito democratico restando dominus assoluto del centrodestra e rompendo la simmetria tra la sua figura e quella, in via di archiviazione, di Romano Prodi. Al nuovo partitopolo il Cavaliere ha lavorato con dedizione, muovendo leve interne agli alleati, e nessuno deve scandalizzarsi se si parla dell’operazione Storace-Santanchè, o della valorizzazione di Rotondi, o dello scambio di affabilità con Giovanardi come operazioni di destabilizzazione dei partiti della Cdl: è evidente, con il senno di poi, che proprio di questo si trattava. Anche la scelta di figure particolarmente “identitarie”, che parlano – o fingono di parlare – al cuore dei rispettivi schieramenti, non è stata casuale e risponde all’obbiettivo di configurare il neo “Partito del popolo della libertà” come somma di tradizioni politiche e di passioni radicate evitando l’idea di un nuovo schieramento “di plastica” come a suo tempo fu definita Forza Italia. Il Cavaliere,insomma, ha fatto politica. A modo suo, certo, utilizzando le categorie del marketing, ma di politica si tratta.

Gridare al tradimento o invitare a far pace come se si trattasse di un pranzo di Natale finito male, non risolverà il problema della nuova fase che si è aperta e che finalmente ha svelato il progetto di Berlusconi per la successione: dopo di me, il diluvio e ancora me.


QUI NESSUNO VUOL MORIRE DEMOCRISTIANO (Secolo d’Italia 23.11.2007)

Flavia Perina

Quarantott’ore dallo “splash down” di Berlusconi, c’è motivo per essere ottimisti. Per l’eterogenesi dei fini che spesso si verifica in politica, il gran teatro allestito per emarginare Alleanza nazionale e conquistare un rapporto simmetrico con il nuovismo veltroniano è sfociato in effetti diametralmente opposti ai propositi. Veltroni annuncia che il primo incontro sulle riforme con un leader del centrodestra sarà con Fini. Mentre Libero e il Giornale favoleggiano delle code di dirigenti Cdl davanti ai portoni del nuovo partito, l’unico cambio di fronte che sembra maturo è l’addio a Forza Italia di Nando Adornato e del gruppo di Liberal. L’annessione dei micro-gruppi pazientemente corteggiati dal laboratorio di Arcore non decolla: persino il fedelissimo Rotondi dice no grazie, preferirebbe federarsi. Per non parlare di Francesco Storace, che formalmente ha lasciato An per non entrare nel Ppe e ora deve spiegare ai suoi che nei popolari europei rischia di finirci comunque e senza nemmeno la sua bandiera. Tra gli azzurri non va meglio, se è vero che Fabrizio Cicchitto, in chiusura di un’intervista al Messaggero, ammette la possibilità di defezioni dicendo: «Qualunque operazione comporta, è nella natura umana, consensi e dissensi». L’evocazione del proporzionale con uno sbarramento altissimo, l’8 per cento, rende nervosa la Lega e mette a rischio una sponda molto importante.

Domenica in tanti hanno citato l’espressione maoista «bombardare il quartier generale». Ieri, per restare in tema, ne veniva in mente un’altra: «Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente». Eccellente soprattutto perchè, comunque vada, ha ragione chi dice la seconda Repubblica è finita. Il suo dato caratterizzante è stata una concezione bellica della competizione tra schieramenti, un infinito vae victis basato sul non-riconoscimento della legittimità dell’avversario e della validità delle regole del gioco. Il solo fatto di sedersi al tavolo, in un confronto multilaterale, per discutere gli sbocchi della crisi è positivo ed è sicuramente uno strappo rispetto all’era che ci siamo lasciati alle spalle. Persino se il dialogo fallisse e si arrivasse al referendum, avranno deciso gli italiani e sarà difficile anche per i più faziosi contestare la validità democratica della scelta.


Ma c’è un altro motivo per “pensare positivo”. Non sappiamo quale fosse l’idea di Berlusconi nel momento in cui ha dato vita al suo terremoto. Certo non quella di caratterizzare il Partito del Popolo della Libertà come una rifondazione democristiana, il che è esattamente ciò che sta succedendo anche grazie all’enfasi che l’house organ della nuova formazione, Libero, ha messo sul “ni” di Pier Ferdinando Casini e sul quasi-sì di Carlo Giovanardi.

Il problema è che senza Alleanza nazionale, senza il rapporto forte con una destra politica che rappresenta da almeno un decennio il valore aggiunto della (ex) coalizione, il nuovo schieramento rischia di essere e di apparire, esattamente questo: una nuova Dc con un leader più movimentista di Forlani, più allegro di Moro, più ricco di Fanfani, più estroverso di Andreotti, più simpatico di Donat-Cattin, ma alla pari di loro trincerato in una sola priorità: durare al potere, in qualsiasi modo e con qualsiasi formula. Anche i laudatores e i consiglieri del Cavaliere cominciano a rendersene conto. Vittorio Feltri, ieri, ha evocato «la nota e vecchia amicizia» tra Fini e Berlusconi per suggerire una riconciliazione. E Il Foglio di Giuliano Ferrara ha enfatizzato l’esigenza di un riavvicinamento facendo leva sui ragionamenti di alcuni dirigenti di An. Sullo sfondo, traspare un timore appena accennato ma che centra in pieno la scelta politica che tutti noi dobbiamo affrontare in queste ore: e se An anzichè riallinearsi «rispondesse ad azzardo (del Cav), azzardo e mezzo»? Se rilanciasse il suo nuovismo, più credibile di quello di Silvio Berlusconi, magari con un grande appello ai giovani, alla nazione, alla moralizzazione della vita politica? Se alla tattica del restyling mediatico si rispondesse con una strategia sarkozista sui contenuti, sulle formule di aggregazione, sul riformismo interno ed esterno?

Sono domande ambiziose, ma è il momento di ragionarci sopra.


martedì 13 novembre 2007

APRIAMO VERTENZA SANITA' AQUILANA

“Aumentano a dismisura i problemi legati al mondo della sanità nella nostra città”. E’ quanto ha dichiarato Carla Mannetti Presidente del Circolo di Alleanza Nazionale Progetto L’Aquila.”E’ nostra intenzione aprire una vera e propria vertenza sulla sanità aquilana”

“La situazione dei ticket che, a detta della ASL, doveva essere risolta si è ulteriormente aggravata. Le file continuano ad essere interminabili ed estenuanti e la cosa più assurda è che i cosidetti “esenti” non possono usufruire del servizio della Carispaq e sono costretti a fare ore ed ore di attesa agli sportelli, pur non dovendo pagare il ticket. E’ paradossale se si pensa che gli esenti sono i più malati”
“Il Sindaco Cialente- continua la Mannetti- dal mese di luglio sbandiera colloqui con il Dottor Marzetti per risolvere il problema dei ticket, ma di passi avanti non ne è stato fatto uno. “
“Per non parlare del Centro di medicina dello sport dove per ottenere un appuntamento per la visita medica per l’idoneità alla pratica sportiva, si deve aspettare la prossima primavera quando praticamente la stagione è al termine. Gli utenti, pertanto, sono costretti a rivolgersi altrove, logicamente a pagamento.”
“Nei giorni scorsi abbiamo letto della grave situazione del Pronto soccorso.
Ci chiediamo dove si vuole arrivare?. Il manager, intanto, ha trovato il tempo per fare un’operazione di restyling alle divise dei medici e degli operatori sanitari, rinnovandole ex novo; un’ iniziativa che sicuramente non rappresenta un’emergenza al contrario delle altre ”

martedì 6 novembre 2007

Osvaldo Fontana su ampliamento Cimitero di Sassa



“E’ singolare leggere le dichiarazioni dell’Assessore Lisi sull’ampliamento del cimitero di Sassa. La battaglia, infatti, è stata portata avanti per mesi dal sottoscritto e dai residenti nella frazione di Sassa che , dopo vari solleciti, avevano avuto un incontro con l’allora Assessore alle OO.PP Luigi D’Eramo ed alcuni funzionari del settore, proprio all’interno del cimitero di Sassa. Dopo quella riunione sono state avviate le procedure per iniziare i lavori, tanto è vero che il cantiere è stato aperto nel mese di aprile 2007 ” E’ quanto ha dichiarato Osvaldo FONTANA componente del direttivo del Circolo di Alleanza Nazionale Progetto L’Aquila.

“Il buon senso avrebbe voluto che l’Assessore Lisi nell’annunciare la consegna dei lavori riconoscesse che il procedimento era stato avviato dalla precedente giunta”.- continua Fontana- “ Il risultato importante , caro Lisi , è stato raggiunto grazie alla costanza e all’impegno dei residenti di Sassa e della Giunta uscente , Lei non ha fatto altro che raccogliere i frutti di quanto seminato da altri e non è corretto attribuirsi meriti che non le appartengono”.
“Sarebbe opportuno che l’Assessore Lisi, la cui storia politica testimonia un predominante attacamento alle “poltrone” piuttosto che ai problemi dei cittadini,- conclude Fontana- pensasse ad affrontare seriamente le problematiche che affligono la nostra città.”

Piscina comunale intitolata ad Adelchi Serena. No alla revoca


“Quanto accaduto in questi giorni sulla questione dell’intitolazione della Piscina comunale ad Adelchi Serena è sconcertante e deprimente.” E’ quanto ha dichiarato Carla Mannetti Presidente del Circolo di Alleanza Nazionale Progetto L’Aquila.

“In un momento in cui la città avrebbe bisogno di risposte concrete su problemi veramente seri che affliggono il capoluogo di regione, si è costretti ad impiegare tempo ed energie su una questione riemersa a distanza di anni per opera di un gruppo di persone che chissà perché non si scandalizzano di intitolazioni di vie e piazze a leader comunisti che hanno avuto gravi responsabilità durante il perido stalinista”.

“E’ chiaro che quella di ieri è stata una prova di forza che non fa onore all’intelligenza di chi l’ha proposta, sicuramente alimentata da motivazioni ideologiche oramai desuete.”

“La nostra città, e tutti lo hanno riconosciuto, ancora oggi porta l’impronta di Adelchi Serena e del suo progetto che mirava a trasformare L’Aquila in una città turistica ai piedi del Gran Sasso. Dalla Fontana Luminosa alla Villa Comunale, dalla Villetta allo Stadio, Adelchi Serena ha lasciato il segno di un uomo politico che aveva collocato L’Aquila al primo posto della sua attività politico istituzionale, dimostrando uno straordinario senso civico, oggi tuttaltro che comune alla gran parte dei politici che amministrano le nostre città, province, regioni e Governo.”

“Senza nulla voler togliere ad Ondina Valla, personaggio che sicuramente merita di vedersi intestata una via, una piazza, etcc…, ritengo veramente offensivo, soprattutto nei confronti della famiglia dello stesso Serena, il comportamento di alcuni esponenti della politica aquilana”.

E' NATO IL COMITATO L'AQUILA SICURA


Su iniziativa di Alleanza Nazionale e con il coordinamento dell'On. Maurizio Gasparri stanno nascendo in tutta Italia i comitati per la sicurezza e la legalità. Il Circolo Progetto L'Aquila ha aderito a questa iniziativa ed ha costituito il "Comitato L'Aquila sicura".
"Il Comitato - ha detto nella conferenza stampa di presentazione il presidente Enrico Arrostiti - sarà un punto di incontro, di confronto e soprattutto di riferimento fra tutti i cittadini e le parti interessate (comitati cittadini, comitati di quartiere, associazioni). Con il supporto volontario di professionisti affiancheremo tutti i cittadini che non sentono tutelata la propria sicurezza". La conferenza si è svolta nella sede del Circolo Progetto L'Aquila. A presentare le finalità del Comitato è intervenuta anche la presidente del Circolo di AN Carla Mannetti: "L'Aquila non presenta gravissimi problemi di malavita - ha detto la Mannetti, mostrando delle fotografie di ingenti atti vandalici compiuti in varie zone del centro storico - ma saremo molto attenti al cosiddetto "popolo della notte". Porre un freno agli atti di schiamazzi e devastazione compiuti durante le ore notturne dai giovani frequentatori dei locali che somministrano bevande alcoliche, stimolando tutte le istituzioni, Sindaco in testa, chiedendo un intervento incisivo, sono le prerogative del Comitato: “Non faremo ronde, non ci sostituiremo ai preposti alla sicurezza, né pretendiamo di possedere formule magiche per la soluzione – rimarca il presidente Arrostiti – ma vogliamo dare un contributo alle istituzioni e una mano ai tanti cittadini esasperati dal degrado notturno della città. Con pochi interventi mirati si potrebbe assicurare un maggiore controllo. Ad esempio guardiamo con interesse all’ordinanza emessa dal sindaco di Vicenza Enrico Hullweck, la prima città italiana che ha vietato di bere alcol per strada”. “L’Aquila è ai vertici nazionali per il consumo di alcol e solo la sua connotazione di raccogliere i locali notturni in centro storico, raggiungibile a piedi dagli studenti, ne limita per fortuna gli ‘incidenti del sabato sera’”. Tra le alte finalità del Comitato L’Aquila sicura vi sono: il rispetto delle regole, della legalità e della sicurezza; la tutela del decoro della città; migliorare la qualità della vita; sì alla video sorveglianza; diffondere nei cittadino e soprattutto nelle giovani generazioni un senso civico ispirato ai principi della legalità e della sicurezza; promuovere il dibattito sui temi della sicurezza, della legalità e dell’ordine pubblico con il coinvolgimento delle istituzioni interessate. Il Consiglio Direttivo è composto da Osvaldo Fontana, Ennio Molina e Marco Zappavigna. L’indirizzo e-mail del Comitato è laquilasicura@email.it


IL COMITATO SPONTANEO L'AQUILA SICURA E' A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI NEI GIORNI DI LUNEDI DALLE 16.00 ALLE 18.00 E IL MERCOLEDI' DALLE 10.00 ALLE 11.30 PRESSO LA SEDE IN VIALE DUCA DEGLI ABRUZZI N.2/A.

Giorgia MELONI e Don Pierino GELMINI A L'AQUILA

Giovedì 25 ottobre alle ore18,30 a L’Aquila presso la Sala Eden si è tenuta una manifestazione dal titolo “Giovani contro la Droga” organizzata dal Coordinamento Regionale di Alleanza nazionale, dalla Federazione Provinciale di Azione Giovani L’Aquila con la collaborazione dal Circolo Progetto L'Aquila. All'evento hanno partecipato la vice-presidente della Camera dei Deputati e Presidente Nazionale di Azione Giovani on.Giorgia Meloni, il neo-coordinatore regionale di Alleanza Nazionale e consigliere regionale dott. Fabrizio Di Stefano e Don Pierino Gelmini, fondatore e animatore della Comunità Incontro Onlus. La Comunità Incontro ha oltre 150 sedi presenti in Italia e nel resto del mondo e – nel corso della sua quarantennale attività – ha offerto conforto a tanti bisognosi e ridato una speranza di vita a chi la stava smarrendo nel doloroso abisso della droga.I lavori sono stati coordinati da Guido Liris commissario di Azioni Giovani di L’Aquila e componente del Direttivo del Circolo Progetto L'Aquila.