venerdì 18 luglio 2008

“Elezioni a novembre:senza indugi e per il bene dell’Abruzzo


“La posizione di coloro che vogliono a tutti i costi ritardare la data delle elezioni anticipate è veramente sconcertante” è quanto ha dichiarato Carla Mannetti Presidente di Progetto L’Aquila per il PDL.
“Senza voler entrare nel merito delle inchieste giudiziarie in atto, per le quali è giusto che la magistratura porti avanti il suo lavoro senza ingerenze da parte del mondo della politica, sarebbe forse il caso che la classe dirigente abruzzese lasci da parte i personalismi ed inizi a pensare seriamente al bene comune della nostra regione.
“L’Abruzzo- continua la Mannetti- deve voltare pagina al più presto per tornare ad essere “forte e gentile” con il sostegno di una classe politica onesta e trasparente, che con umiltà e modestia sappia finalizzare la propria azione politica alla crescita dell’intero sistema abruzzo”.
“ E’ per questo- conclude Carla Mannetti- che bisogna votare al più presto per intraprendere un nuovo percorso che consenta di risolvere con celerità i gravissimi problemi legati al deficit sanitario, che stanno purtroppo avendo pesanti ripercussioni sulle famiglie abruzzesi”.

giovedì 17 luglio 2008

Caso Englaro


Si riporta di seguito l intervento del Senatore Prof.Gaetano Quagliariello.




Corriere della Sera, 15 luglio 2008
C'è un convitato di pietra nel dibattito sul caso di Eluana Englaro. E' lo stato di diritto, che dovrebbe stare a cuore allo stesso modo a tutti gli interlocutori. A prescindere da quel che si pensa del merito delle sentenze della Cassazione e della Corte d'Appello di Milano - e personalmente ne penso male -, dai liberali e dai democratici di ogni orientamento, qualunque opinione si abbia sulla vita e sulla morte, ci si sarebbe aspettata una strenua difesa del diritto a far valere le proprie opinioni nell'unica sede costituzionalmente deputata all'approvazione delle leggi: l'assemblea parlamentare. E' così irrealistico temere che la sentenza della Suprema Corte, inopportunamente lunga e dettagliata, possa condizionare il Parlamento? E si può veramente accettare senza batter ciglio che su una materia così delicata il percorso decisionale sia sottratto a chi detiene la rappresentanza popolare? E ancora: se si lascia che Eluana Englaro muoia di fame e di sete per sentenza, e lo si considera legittimo, non si corre il rischio di accreditare l'idea che una legge non serva non perché sono sufficienti le norme attuali, ma in quanto la decisione può essere demandata caso per caso all'autorità giudiziaria?

mercoledì 16 luglio 2008

L'ABRUZZO IN GINOCCHIO

La vicenda che ha travolto la nostra regione nei giorni scorsi ha lasciato tutti senza parole, soprattutto se si considera che gli abruzzesi da mesi pagano maggiori tasse per ripianare il deficit della sanità.
La magistratura deve fare il suo lavoro, indagare e scoprire la verità.
La politica deve pensare esclusivamente a tutelare i cittadini adoperandosi affinchè una volta per tutte si affronti il problema sanità in Abruzzo con onestà e trasparenza, nell'interesse degli utenti, evitando ingerenze inutili sull'operato dei giudici.
E' giusto essere garantisti, ma con pacatezza evitando uscite affrettate.
L'importante è che sia fatta finalmente chiarezza.
Per i particolari: www.primadanoi.it

domenica 6 luglio 2008

Offensiva sulla giustizia.Sale la popolarità di Berlusconi, meno consensi ai giudici




















Berlusconi è, in questi giorni, nell'occhio del ciclone. Ma le polemiche non sembrano avere nuociuto alla popolarità del Cavaliere. I provvedimenti sul funzionamento della giustizia, che hanno suscitato così intense discussioni, hanno sortito infatti effetti diversi nell'elettorato. I votanti per il centrodestra — che costituiscono a tutt'oggi la netta maggioranza della popolazione — approvano nella loro grandissima parte l'operato del premier, anche in questa circostanza. Non solo: una quota consistente di costoro dichiara di simpatizzare ancor più di prima per il capo del governo e, talvolta, si sente immedesimata (in certi casi, solidale) con lui. Viceversa, all' interno dell'elettorato di centrosinistra sono emersi svariati dubbi e perplessità, sia nel merito delle proposte avanzate da Berlusconi, sia perché queste appaiono a molti finalizzate perlopiù a proteggere se stesso.
Nell'insieme si registra, rispetto a maggio (il mese di insediamento del governo), una crescita della fiducia espressa nei confronti del presidente del Consiglio (dal 47% al 56%, originati ovviamente in netta prevalenza da elettori del centrodestra) e un incremento ancora maggiore delle valutazioni positive rispetto all'operato del governo nel suo complesso. Questo andamento è frutto della netta diminuzione delle dichiarazioni di "sospensione del giudizio" espresse a maggio e evidenziate dalle risposte "non so" (erano il 26% e sono oggi il 6%) e del loro trasferimento verso opinioni negative (della gran parte dell'elettorato di centrosinistra) o positive. Queste ultime costituiscono oggi il 61%: l'esecutivo può dunque contare sul sostegno della maggioranza assoluta degli italiani.
Si tratta di un esito assai diverso rispetto a quanto accadde qualche mese dopo l'avvio dei precedenti governi Berlusconi, nel 1994 (quando i giudizi positivi raggiungevano il 38%) e nel 2001 (27%).Anche allora si assisteva a scontri roventi tra il Cavaliere e la magistratura. Ma oggi appaiono mutati significativamente gli orientamenti della pubblica opinione riguardo ai giudici e ai temi della giustizia. In particolare, si registra una progressiva irrilevanza percepita nei confronti di questi ultimi da buona parte dell'elettorato, specie quello di centrodestra. In questo settore prevale l'idea, ben sintetizzata da un intervistato, secondo il quale «se Berlusconi fa una politica che mi aggrada per i temi economici e quelli della sicurezza, faccia pure tutto quello che vuole per difendersi dai giudici. La cosa non mi riguarda».Ma il motivo principale del mutamento dello stato dell'opinione pubblica va ricercato nel diminuito consenso popolare per la magistratura, rilevabile in questi mesi e frutto di un trend di decremento in corso da diversi anni (ciò che spiega anche il significativamente più positivo andamento della popolarità di Berlusconi rispetto al 1994 e al 2001). Se si confronta il livello attuale della fiducia nella magistratura con il dato di solo un anno fa, si nota che il favore per i giudici è calato: l'andamento negativo è presente nell'elettorato di centrodestra, ma si riscontra, in misura ancora maggiore, in quello di centrosinistra e tra gli indecisi o potenzialmente astenuti ed è quindi, in sostanza, percepibile in tutta la popolazione.La tendenza è tanto più significativa se si considera il fatto che nel medesimo periodo si è fortemente accresciuto il consenso per diverse altre istituzioni. In primo luogo per il presidente del Consiglio in carica. Ma anche, in misura notevole, per il presidente della Repubblica e per il Parlamento. E, ancora, per Polizia e Carabinieri, nonché perfino per l'Unione Europea. Le uniche ad avere un andamento opposto, cioè negativo, sono, oltre alla magistratura, il sindacato e le banche, da sempre ultime nella classifica della fiducia.
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Nel 1994, all'epoca del primo governo Berlusconi, i giudici rappresentavano l'istituzione alla quale i cittadini davano in assoluto i voti più alti (67%), tanto che essi si collocavano in vetta alla graduatoria dei consensi. Oggi le cose appaiono radicalmente cambiate. E il Cavaliere sembra esserne pienamente consapevole.
Renato Mannheimer0 6 luglio 2008


Fonte http://www.corriere.it/

giovedì 3 luglio 2008

Pesca: via libera di Bruxelles per gli aiuti di stato



Via libera della Commissione europea alla concessione di un "pacchetto" di esenzioni di aiuti di stato al settore della pesca che i singoli paesi membri potranno varare senza la preventiva autorizzazione di Bruxelles. La misura, che metterà a disposizione degli Stati membri uno strumento più rapido per intervenire a sostegno del settore, è prevista dal Fondo europeo per la pesca, attivo dal 2007 ma operativo solo da oggi.
I beneficiari sono le piccole e medie imprese della pesca a cui potrà essere concesso un aiuto di stato non notificato fino ad un milione di euro.
Il "pacchetto" di esenzioni, approvato da Bruxelles, comprende 16 tipi di aiuti: dal fermo temporaneo e permanente dell'attività di pesca alle esenzioni fiscali in linea con la direttiva Ue sulla tassazione dell'energia. Nell'esenzione non rientra l'aiuto all'ammodernamento dei pescherecci.
In particolare fanno parte del pacchetto di esenzioni i seguenti tipi di aiuti: fermo permanente e temporaneo dell'attività di pesca; indennizzi socio-economici per la gestione della flotta; investimenti produttori nel settore acquacoltura; misure ittico- ambientali; interventi di sanità pubblica e animale; trasformazione e commercializzazione; attività della pesca nelle acque interne; azioni collettive; protezione e sviluppo della flora e della fauna acquatica; investimenti strutturali nei porti di pesca come le piattaforme di attracco; sviluppo di nuovi mercati e campagne promozionali; progetti pilota, modifica dei pescherecci ma per nuove assegnazioni; assistenza tecnica; esenzioni fiscali in conformità con la direttiva europea (2003 del 1996) per la tassazione sull'energia.
Tutti gli altri tipi di aiuti di stato dovranno continuare ad essere notificati a Bruxelles ed applicati solo dopo autorizzazione della Commissione europea. Tra questi, in particolare, ci sono gli aiuti di stato per l'ammodernamento della flotta e quelli per lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca.