giovedì 7 febbraio 2008

BERLUSCONI CORRE DA SOLO? AFFARI ITALIANI SVELA I RETROSCENA

Retroscena: Berlusconi non molla gli alleati.
Ma non ci sarà il caravanserraglio
Giovedí 07.02.2008 10:13

Vorrei ma non posso. O meglio, un'utopia. L'idea di correre da solo alle prossime elezioni politiche ha effettivamente accarezzato la mente e il cuore di Silvio Berlusconi. Soprattutto dopo la decisione di Walter Veltroni di rompere con la sinistra radicale e limitarsi (forse) alla sola alleanza con l'Italia dei Valori. Ma i massimi esponenti di Forza Italia e gli uomini più vicini al Cavaliere spiegano ad Affari che, alla fine, il leader azzurro non romperà con gli storici alleati della Casa delle Libertà: Alleanza Nazionale, Udc e Lega Nord. L'obiettivo resta comunque quello di evitare il caravanserraglio, ovvero una scheda elettorale con 12, 15 o 18 simboli a fronte di un Partito Democratico solo e coeso. Berlusconi teme che in campagna elettorale il sindaco di Roma sfoderi quest'arma per accusare il Centrodestra di essere un'Armata Brancaleone. L'ex premier, però, non può troncare i legami con Fini, Casini e Bossi. Primo perché salterebbero moltissime giunte regionali, provinciali e comunali (la Lombardia, il Veneto e Milano solo per fare qualche esempio). E secondo perché, a differenza del Pd, il progetto Popolo della Libertà è ancora un embrione, un contenitore vuoto.
E quindi? Come si sta muovendo il Cavaliere? Evitare al massimo la frammentazione della CdL e serrare le fila. Stringere un patto di ferro, controfirmato da tutti, con An, Udc e Lega. Da presentare anche in televisione, agli occhi di tutti i cittadini. Poi sarà lo stesso Berlusconi a farsi carico della miriade di partitini che popolano il Centrodestra. L'ipotesi più probabile è quella di una confluenza in Forza Italia, che per l'occasione dovrebbe avere nel simbolo anche la scritta Popolo della Libertà e il nome del candidato alla presidenza del Consiglio. Nelle liste azzurre, quindi, verranno ospitati certamente gli ex Udc di Giovanardi, la Nuova Democrizia Cristiana di Rotondi (che ha già detto sì), i Riformatori Liberali di Della Vedova, i Circoli della Brambilla, il Pri di Nucara, i Pensionati di Fatuzzo, il Nuovo Psi, Azione Sociale della Mussolini (che potrebbe però anche rientrare nel partito di Via della Scrofa) e, se verrà trovato un accordo, come sembra, l'Udeur di Mastella. Discorso a parte per La Destra di Storace e della Santanché.
L'ex Governatore del Lazio insiste per correre con il proprio simbolo, ma le resistenze di Fini sono forti (Alleanza Nazionale teme infatti una perdita di voti, soprattutto nel Lazio). Perciò si cercherà fino all'ultimo di convincere Storace a confluire nel Pdl, magari con l'assicurazione di una buona fetta di deputati e senatori (rispettivamente dieci e cinque). Un altro capitolo riguarda il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo, che in Sicilia vale almeno l'11%. Un bacino di voti che il Cavaliere non vuole lasciarsi scappare, anche per non rischiare di perdere una regione data quasi per sicura al Casa delle Libertà. Questa volta non ci sarà l'apparentamento tra l'Mpa e il Carroccio, come nel 2006, quindi Berlusconi sta cercando un modo per garantire, almeno in Sicilia, la presenza di una forza che nei sondaggi ha superato perfino l'Udc, soprattutto dopo le dimissione Salvatore Cuffaro.

Nessun commento: