domenica 11 maggio 2008

L'Assemblea nazionale di Alleanza Nazionale: Fini passa il timone a La Russa.


Dopo 21 anni alla guida della destra italiana, il presidente della Camera passa il timone a La Russa: «Ora la destra non è più figlia di Dio minore»
«Questa sarà la mia ultima relazione nel partito. Ma con la mia elezione la destra non è più figlia di un Dio minore». Dopo 21 anni alla guida della destra italiana, Gianfranco Fini passa il testimone al "reggente" Ignazio La Russa, che affiancato dall’ufficio politico e da un nuovo esecutivo dovrà traghettare Alleanza Nazionale nel Popolo delle Libertà, dopo l’ultimo congresso di An ed il primo del Pdl. I ringraziamentiAll’assemblea nazionale del partito a Roma Fini ha ringraziato gli elettori «tutti quelli che ci hanno dato fiducia». «Nessuno conta nulla - ha aggiunto Fini nella sua relazione - se non ha il consenso della gente». Poi il leader del partito ha ringraziato anche tutti i militanti del partito «dal primo fino a quelli in periferia. Abbiamo considerato importante il ruolo della classe dirigente lontana dal centro: di quelli che tutto danno e nulla chiedono». Poi Fini ha ricordato la "memoria" di coloro che «non sono stati presenti per gioire insieme dei risultati elettorali: penso agli amici, ai militanti, e ai tanti momenti che hanno segnato la nostra vita». Al congresso di An il protagonista è lui: da giovane delfino di Giorgio Almirante a ultimo segretario missino, dalla svolta di Fiuggi al governo con la destra, poi alla Farnesina e infine alla Presidenza della Camera, terza carica dello Stato e definitivo riconoscimento della sua piena crescita democratica. Quello di oggi è l'ultimo discorso di Fini da Presidente della destra italiana. Perchè la destra così come esiste oggi, se il percorso da lui stesso tracciato arriverà a compimento, non ci sarà più. Si spegnerà la fiamma, che ancora arde minuscola nel simbolo, e An sarà parte del più vasto Pdl, che alle Europee del 2009 dovrebbe esistere come vero e proprio partito politico e non più come semplice cartello elettorale con Forza Italia e altri piccoli partiti. «Non siamo più figli di un dio minore. È stata ricomposta una frattura. È stato superato un fossato». Sono questi i concetti chiave con i quali Fini segnala il significato politico del successo politico ed istituzionale di AN. Una sottolineatura che Fini chiarisce distinguendo, per una volta, «chi viene in questo partito da altre esperienze politiche o senza precedenti politico e chi invece condivide un’esperienza per certi versi più difficile e dolorosa». Un richiamo che non può non legarsi al tema già introdotto in apertura dei lavori da Franco Servello, cioè al fatto che «tutto ciò accada per un gioco del destino nel ventennale della scomparsa di Giorgio Almirante». Passaggio segnato, come già prima per le parole di Servello, da un sentito applauso dalle platea.Ora toccherà ai "colonnelli" il ruolo di enfatizzare la strada fatta negli ultimi 20 anni: La Russa, Alemanno, Gasparri, Matteoli, Ronchi tracceranno il bilancio della fase politica che si chiude e di quella nuova che si apre, celebrando i traguardi raggiunti. Sono infatti ormai un lontano ricordo i tempi delle lotte tra colonnelli e ciascuno di loro riveste ruoli politici di primo piano: La Russa, Matteoli e Ronchi al governo, Gasparri capogruppo del Pdl al Senato, Alemanno sindaco di Roma, Urso e Mantovano in pole position per un incarico da viceministro. E una giovane classe dirigente che cresce: Giorgia Meloni anche lei ministro dopo essere stata vice presidente della Camera, Bocchino presidente vicario di Cicchitto al gruppo Pdl a Montecitorio, una folta pattuglia di uomini della destra pronti a giurare da sottosegretario già lunedì: tra questi Menia, Giorgetti, Saglia, Martinat, Augello, Bonfiglio.
Fonte La Stampa

2 commenti:

grisù ha detto...

Ben fatto, Presidente.
Progetto L'Aquila ha colto il reale significato delle elezioni, la grande maturità della base elettorale del Partito rispetto a dirigenti dediti al dirigismo. è solo con un azione costruita da basso che parte Pdl con animazione territoriale e rappresentatività delle esigenze del territorio.
in bocca al lupo

Anonimo ha detto...

grisù condivido pienamente il tuo commento. Spero che la cosa venga fatta anche nell'altro versante politico, solo cosi la "gente" ritroverà la voglia di partecipare e la qualcosa, come ben saprai,è percepita come fumo negli occhi dai molti mestieranti della politica. Speriamo bene...e facciamoci tanti auguri ne abbiamo bisogno.