sabato 3 maggio 2008

Con Gianfranco FINI Presidente della Camera cade un tabù


Con l'elezione di Gianfranco Fini a presidente della Camera dai deputati della XVI legislatura, cade un tabù. Per la prima volta dal '48 a presiedere Montecitorio c'è un uomo di destra.

Ci sono stati i comunisti (Pietro Ingrao, Nilde Iotti, Fausto Bertinotti) ed i post-comunisti (Giorgio Napolitano, Luciano Violante), i democristiani (Giovanni Gronchi, Giovanni Leone, Brunetto Bucciarelli Ducci e Oscar Luigi Scalfaro) ed i post-Dc (Pier Ferdinando Casini), i socialisti (Sandro Pertini) ed anche i leghisti (Irene Pivetti). Ma mai un erede di quella che nella storia repubblicana è la tradizione politica della destra. Fini invece ha già detto senza imbarazzi che da presidente sara' ''uomo di parte''. Resterà uomo di partito, leader di quella destra moderata, moderna ed europea che proprio lui, ultimo segretario missino, ha accompagnato alla svolta di Fiuggi e più di recente nel Popolo della Libertà.

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