martedì 10 giugno 2008

I punti chiave del programma del ministro Gelmini


Merito, valutazione e autonomia i principi guida del programma della Gelmini per la scuola. Ecco i punti chiave. Via la logica centralistica. Secondo la Gelmini è necessario superare una «vecchia e deleteria» logica centralistica che non tiene conto delle specificità sociali e territoriali. Il nuovo ruolo delle Regioni, sancito dal titolo V della Costituzione e da definire compiutamente nell'attuazione della legge Moratti, così come il necessario rafforzamento dell'autonomia scolastica, devono costituire una sorta di federalismo all'insegna della sussidarietà.Prof con contratto ad hoc. Rivalutazione del ruolo dei docenti, a partire dal pieno riconoscimento del loro status professionale che non può essere confuso con chi nella scuola ricopre altri ruoli. Quindi, contratto separato per la categoria e la previsione di una carriera. sul tema necessità di adeguare gli stipendi degli insegnanti italiani alla media Ocse.Autonomia singole scuole. La Gelmini vuole valorizzare la governance degli istituti, dotarla di poteri e risorse adeguate e puntare sulla loro valutazione che va fatta varando un sistema avanzato che certifichi, in trasparenza, come e con quali risultati viene speso il denaro pubblico.Parità scolastica. Sia le scuole dello Stato che quelle paritarie gestite da privati svolgono un servizio pubblico. Va assicurata la libertà di scelta delle famiglie. Gelmini non anticipa come raggiungere l'obiettivo anche se suggerisce di valutare le soluzioni promosse dai governi regionali più sensibili al tema.Da licei agli istituti professionali tutti in serie A. Tutta la scuola superiore va portata in serie A, dice Gelmini, sottolineando come gli istituti tecnici siano lo «zoccolo duro» dei nostri laureati in ingegneria. Per la formazione professionale, va seguito l'esempio di Regioni che hanno costruito un sistema di grande qualità creando permeabilità tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Ritorna l'educazione civica. Nel 50esimo anniversario dell'introduzione dello studio dell'educazione civica nelle scuole da parte di Aldo Moro, la Gelmini sottolinea la necessità di restituire alla materia «un ruolo centrale». Tolleranza zero contro il bullismo. Il ministro promette che non saranno più tollerati gli atti che non rispettino i compagni, gli insegnanti e le strutture. In arrivo norme più severe.


Fonte Il messaggero.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono daccordo per l'adeguamento salariale dei docenti - non solo loro - proporrei anche un'adeguamento professionale. Cara Ministro condivido la sua proposta sulla responsabilizzazione degli "attori" presenti nell'universo istruzione. Plaudo anche alla sua volontà di arginare lo sfascio SESSANTOTTINO in cui si dibatte l'istruzione in Italia. Ripeto cominciamo a risollevare la professionalità del corpo docente quale 1° presupposto per trasmettere cultura e senso del dovere. In altre parole paghiamoli meglio ma pretendiamo da essi AUTOREVOLEZZA.