domenica 6 aprile 2008

'Schede elettorali -trappola', Di Pietro in sintonia con la Pdl


Dopo l'allarme-schede lanciato da Silvio Berlusconi, con tanto di appello al Capo dello Stato che poi ha invitato il ministro dell'Interno a fornire chiarimenti alle forze politiche, l'intero centrodestra scende in campo per chiedere che vengano ristampate le schede elettorali. Il Pd, invece, non è d'accordo.

La Lega, invece, è al fianco del Cavaliere nella battaglia anti-schede: "Ha perfettamente ragione Berlusconi - tuona Roberto Calderoli - chi ha ideato schede del genere o vive sulla luna o lo ha fatto in malafede". Ringrazia quindi Giorgio Napolitano per il pronto interessamento, ma invita Amato a risolvere una volta per tutte la questione schede. Il ministro dell'Interno, in una conferenza stampa convocata dopo l'invito di Napolitano a chiarirsi con le forze politiche, ci prova a difendersi ricordando appunto che le modifiche ai 'documenti elettorali' vennero apportate dal governo Berlusconi. Ma questo non calma le acque. "E' vero che l'attuale disciplina legislativa per le elezioni è quella del decreto Pisanu - ammette il capogruppo del Pdl alla Camera Elio Vito - ma tale disposizione fu prevista perché in occasione delle politiche di due anni fa c'erano due coalizioni principali accompagnate da molti simboli". Ora che invece le grandi coalizioni non ci sono più, i simboli sono messi in modo tale e così ravvicinati tra loro da creare confusione nell'elettore. Perché Amato, chiede Vito, in questo frattempo non è intervenuto per cambiare nuovamente la grafica delle schede? La sua polemica, avverte, "é del tutto fuori luogo". Non è però solo il centrodestra a chiedere a gran voce che si ristampino le schede nonostante gli italiani impegnati in missioni all'estero, come i soldati, abbiano già votato.

A insistere sulla ristampa è anche il leader dell'Idv Antonio Di Pietro: "La scheda così com'é - osserva - non mette in giusta evidenza le coalizioni dai partiti che invece si presentano da soli. Quindi non si renderebbe un buon servizio all'elettore che deve esercitare il suo diritto costituzionale in maniera informata". I toni più forti comunque arrivano dal centrodestra. "Il voto deve essere fedelmente riportato - ribadisce Gianfranco Fini - e questo non è interesse di qualcuno, ma una garanzia per tutti". E' bene che non ci sia nessun'ombra sul risultato. "Queste schede - incalza il leghista Roberto Maroni - mettono a rischio la democrazia". Dal "facsimile che ho visto" è evidente come si possa ingenerare l'errore. Giuliano Amato, taglia corto il senatore di An Alfredo Mantovano, "invece di fare filosofia, come suo solito, farebbe bene ad adottare tutti i rimedi necessari per evitare errori al momento del voto". In fondo, spiega Berlusconi, basterebbe fare solo un decreto per risolvere la questione...
Fonte ANSA.

1 commento:

articolo21 ha detto...

Le schede si potevamo fare meglio. Però gli italiani non sono così completamente cretini. Votavano bene nel 1946 con un tasso di analfebitizzazione alto... figuriamoci ora.